MANUALE PER IL RECUPERO ARCHITETTONICO

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Art. 10 Aperture e decori

La formazione di nuove aperture deve essere progettata e realizzata con molta attenzione al contesto (cioè alle modalità costruttive degli edifici della località) ed alle parti originarie preesistenti dell’edificio stesso: forma, dimensioni, dettagli costruttivi devono riprenderne le caratteristiche.
Può essere consentito, sempre dopo verifica del contesto, e in relazione alla tipologia costruttiva dell’edificio, l’apertura di archi (art. 10.1.1.) o astic (art. 10.2).

Art. 10.2 Pilastri di legno


Illustrazione 31

Alcune costruzioni di pietra hanno un lato lungo aperto al piano superiore (astic) con pilastri e travi di legno a vista. Probabilmente l’influenza tedesca ha stemperato la rigorosa rigidità romanica delle zone latine dell’Ossola, dove di solito perfino la banchina di legno (trave su cui appoggiano le capriate del tetto) è nascosta da piccole pietre. L’astic forniva uno spazio coperto, per seccare le granaglie e le foglie d’alloro per i letti, più ampio delle balconate e dei timpani aperti negli edifici con il colmo orientato nord sud.
Riprendendo con rigore le modalità tecniche esecutive delle vecchie costruzioni si possono consentire anche nelle ristrutturazioni aperture di astic (“Manuale GAL” pagina 12).

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